Discostandosi pian piano dal gusto paterno, nel 1600 andò a dipingere nella bottega di Gregorio Pagani, che univa il ricco colore dei veneziani con l'attenzione al disegno tipica dei fiorentini.
Le sue opere si distinguono per la loro stretta aderenza alla natura e per la delicatezza e la perfezione tecnica della loro esecuzione.
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Giuditta con la testa di Oloferne, 1612 ca., Firenze, Palazzo Pitti, Galleria Palatina |
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Ritratto di Bernardo Davanzati, XVI secolo, Oxford, Ashmolean Museum |
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Autoritratto, 1606, Firenze, Galleria degli Uffizi |
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Ritratto di Cosimo II, 1609 |
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