Il suo talento venne notato ben presto dalla famiglia de' Medici che lo presentò alla corte dei Gonzaga a Mantova. Ritenuto non più in grado di mantenere la propria carica di scultore di corte, a causa della cecità progressiva che lo stava colpendo, tornò a Gambassi e continuò a lavorare su commissione anche per la stessa famiglia de' Medici. Fu talmente apprezzato che Ottavio Rinuccini, poeta e librettista della Camerata de' Bardi, scrisse due odi per la nascita di una figlia dello scultore. Nel 1637 venne chiamato a Roma da papa Urbano VIII per eseguire un busto del pontefice che tutt'oggi è conservato nei Musei Vaticani.
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Autoritratto, già Sesto Fiorentino, collezione privata (oggi disperso) |
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Busto di Urbano VIII, 1637, Roma, Pinacoteca di Palazzo Barberini |
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