Il nome di Giovanni è strettamente legato alla Toscana in quanto il padre era Giovanni di Pierfrancesco de’ Medici, detto il Popolano, giunto alla corte della moglie Caterina Sforza, signora di Imola e Forlì, nel 1496 come ambasciatore della Repubblica fiorentina. Nel 1499, dopo la morte del padre, Giovanni venne mandato a Firenze dalla madre, che in seguito lo raggiunse e lo educò trasmettendogli i valori della nobiltà militare italiana alla quale ella apparteneva. Caterina, poco prima della morte, affidò Giovanni alla tutela di Iacopo Salviati, membro di una delle famiglie più antiche e potenti di Firenze, e di sua moglie Lucrezia de’ Medici, figlia di Lorenzo il Magnifico. Giovanni, che sin dall’infanzia aveva dimostrato un temperamento violento e insofferente, divenne un adolescente rissoso e dissoluto, amante delle armi, del gioco e delle donne, costretto per lunghi periodi lontano da Firenze nelle sue proprietà di Castello e di Trebbio a causa delle sue violente intemperanze. La sua vita si sarebbe svolta quasi completamente combattendo al servizio dell'intesa tra l’élite finanziaria fiorentina e i papi della famiglia Medici, Leone X e Clemente VII. Nel 1517 sposò la figlia dei suoi tutori, Maria, e da questa unione nel 1519 nacque Cosimo, futuro Granduca di Toscana.
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T. Guerrazzi, Giovanni dalle Bande Nere, 1856, Firenze, loggiato degli Uffizi |
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Cristofano dell'Altissimo, ritratto di Giovanni dalle Bande Nere, parte di una serie di 17 ritratti medicei, 1562-1565, Firenze, Galleria degli Uffizi |
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B. Bandinelli, monumento a Giovanni dalle Bande Nere, 1540-1542, Firenze, piazza San Lorenzo |
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