A Roma, dopo un periodo di collaborazioni, cominciò a lavorare autonomamente, dapprima prevalentemente come pittore, poi si dedicò alla scenografia teatrale e collaborò alla fabbrica di San Pietro.
A Roma Peruzzi si dedicò intensamente allo studio dei resti antichi ricavandone molti disegni e rilievi. Il rapporto con l'antico fu al centro della propria ricerca architettonica, insieme ad una personale rilettura dei temi dell'architettura bramantesca e raffaellesca.
Peruzzi cominciò ad affermarsi come artista autonomo ed a lavorare anche fuori Roma, come a Carpi, a Bomarzo o a Bologna.
Si occupò anche della continuazione dei lavori al cantiere del Cortile del Belvedere, progettato da Bramante.
Dopo il Sacco di Roma del 1527, tornò a Siena, dove divenne architetto della Repubblica, e del cantiere del Duomo e lavorò a numerosi altri edifici civili, religiosi e militari. Partecipò all'assedio di Firenze, dalla parte degli assedianti, inviato dalla Repubblica senese.
In questa occasione, Peruzzi contribuì alla definizione della fortificazione alla moderna: bastioni e fortificazioni medievali non si adattavano più alle tattiche cinquecentesche, ed egli fu tra coloro che elaborarono e tradussero in pratica le nuove necessità.
Nonostante gli incarichi senesi, negli ultimi anni tornò a Roma, dove, nell'ultimo periodo della sua vita, fu reintegrato come architetto della fabbrica di San Pietro e manifestò pienamente le sue idee architettoniche libere, realizzando quello che è considerato il suo capolavoro: il Palazzo Massimo alle Colonne. Con tale sperimentale stile architettonico si pose tra i protagonisti del Manierismo.
È probabilmente sepolto nel Pantheon non distante dal suo maestro Raffaello.
![]() |
Ritratto di Baldassare Peruzzi nelle Vite di Giorgio Vasari |
![]() |
Palazzo Massimo alle Colonne |
![]() |
Villa Farnesina |
![]() |
Palazzo Celsi Pollini, Siena |
![]() |
Villa Le Volte, Sovicille, Siena |
Nessun commento:
Posta un commento