L'Inquisizione lo sospettò di eresia per i vasti interessi verso ogni tipo di scritti e per la raccolta di un'ampia biblioteca personale che, costituita da circa 28.000 volumi, lasciò per testamento a "promuovere gli studi, le virtù, le scienze, e con quelle la pietà e il bene universale, a beneficio universale della città e specialmente ai poveri, chierici sacerdoti e secolari che non hanno modo di comprar libri e di poter studiare". La biblioteca, aperta al pubblico nel 1747, fornita di numerosi testi scientifici greci e latini e di trattati di medicina del tempo, a stampa e manoscritti, costituisce il nucleo originario dell'odierna Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, anticamente detta proprio Magliabechiana.
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A. Montauti, busto di Antonio Magliabechi, 1725, Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale |
La Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze |
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Medaglia con effige di Antonio Magliabechi |
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