All'interno le sale colpiscono per la loro magnificenza; gli affreschi e gli stucchi si susseguono in ogni stanza, opere di vari artisti tra cui Gasparo Martellini, Gaspero Bargioni, Giuseppe Bezzuoli, Luigi Catani, Antonio Fedi, Nicola Monti, Nicola Benvenuti e Nicola Cianfanelli. Dopo la morte di Camillo Borghese nel 1832, il palazzo, che aveva ormai occupato l'intero isolato, passò per varie proprietà e fin dal 1843 fu in parte affittato dalla Società del Casino di Firenze, che tuttora occupa una porzione dell'appartamento principale e giustifica la denominazione corrente del palazzo, in città noto come Casino Borghese. La facciata presenta un piano terra di tipo rustico, richiamando le costruzioni della Firenze rinascimentale, e un ampio piano superiore neoclassico con al centro una lunga loggia di collegamento tra le due ali, segnata da colonne ioniche, nella quale si aprono ai lati due nicchie, forse originariamente predisposte per accogliere statue e ora finestrate. Oggi appartiene alla famiglia Tognini Bonelli, che ne abita ancora una parte, mentre le zone più prestigiose, dopo un restauro nel 1994, sono oggi usate per ricevimenti, congressi e eventi; parte del complesso è attualmente occupata poi da una struttura ricettiva.
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La facciata principale |
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Il salone monumentale |
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Il salone da ballo |
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L'atrio centrale di Gherardo Silvani |
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