Dal 1374 fu cancelliere della Signoria fiorentina; assertore della "libertà fiorentina", dopo la morte di Petrarca e del Boccaccio fu il più autorevole umanista e si fece veicolo e promotore della rinascente cultura umanistica, ponendosi al centro della vita culturale italiana. Uno dei temi sui quali insisterà sarà la difesa degli studia humanitatis intesi come riscoperta e definizione di valori umani. Da questo punto di vista, notevole interesse suscitò la difesa dell'attività umana nel suo espandersi nella vita civile; quindi l'apologia delle "leggi" contro la medicina (De nobilitate legum et medicinae), in quanto le prime esprimono il complesso del mondo civile umano, la medicina (o fisica) lo studio di una natura che resta in realtà opaca ed estranea all'uomo. Fu anche attore nel rinnovamento della scrittura libraria. Nell'ambito dell'attività letteraria è di notevole interesse il De laboribus Herculis, illustrazione del senso poetico e allegorico dei miti che si tramandavano su Ercole, assunto nel Rinascimento a simbolo della nobiltà e supremazia dell'uomo. Altri suoi trattati sono De tyranno, De saeculo et religione, De verecundia, De fato, fortuna et casu.
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Masaccio, presunto ritratto di Coluccio Salutati, particolare tratto dalla Resurrezione del figlio di Teofilo e san Pietro in cattedra, Firenze, Santa Maria del Carmine, Cappella Brancacci, 1424-1428 |
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Miniatura che ritrae Coluccio Salutati, proveniente da un codice della Biblioteca Laurenziana a Firenze. |
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La casa natale di Coluccio Salutati a Stignano |
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Cristofano Allori dell'Altissimo, Ritratto di Coluccio Salutati, 1587, Firenze, Galleria degli Uffizi |
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