Mancini viene ricordato anche per essere stato un grande collezionista d'arte e scrittore. Le sue note su alcuni artisti coevi sono una fonte importante per la nostra conoscenza del barocco e del manierismo, e di artisti come il Caravaggio, Pietro da Cortona e Nicolas Poussin. La sua opera più famosa, pubblicata in due volumi dall'Accademia dei Lincei nel 1956-57, è Considerazioni sulla pittura, scritta in più fasi. La prima parte riguarda le biografie dei grandi artisti a lui contemporanei; la seconda ha l'intento pratico di consigliare come riconoscere l'opera originale dalla copia, oltre che come allestire una quadreria, come conservare e restaurare i dipinti, e come distinguere le varie scuole di pittura: toscana, romana, bolognese, d'oltralpe.
Negli anni 1623-24 compose il Viaggio per Roma, pubblicato nel 1923, nel quale confluisce una parte del materiale delle Considerazioni. Si può definire come la prima guida moderna, distaccata dalla tradizione dei mirabilia medievali. Nell'opera c'è attenzione anche per l'arte paleocristiana.
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Pubblicazione del Capitolo 10 delle Considerazioni sulla Pittura di Giulio Mancini: "Regole per comprare, collocare e conservare le pitture" |
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Copertina del volume che riunisce le più antiche biografie del Caravaggio, tra cui quella di Mancini: Di Michelangelo Merisi da Caravaggio |
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