giovedì 27 agosto 2015

Il 27 agosto 1576 moriva di peste a Venezia Tiziano Vecellio. Fu un artista innovatore, maestro con Giorgione del colore tonale; i suoi maggiori committenti furono i potenti dell'epoca. Il rinnovamento della pittura si basò sull'uso del colore al posto del primato del disegno michelangiolesco, che nell'ultima parte della sua vita divenne colore sfatto, incandescente, a larghe stesure cromatiche. Fu allievo di Gentile Bellini, pittore ufficiale della Serenissima e probabilmente, alla morte del maestro avvenuta nel 1507, passò a collaborare con Giovanni Bellini, subentrato al fratello anche nel ruolo di pittore ufficiale. Conobbe Giorgione poco prima della loro collaborazione nel 1508 per la decorazione esterna del nuovo Fondaco dei Tedeschi, ricostruito dopo l'incendio del 1505. Ebbe una carriera sfolgorante, chiamato dalle corti di varie città d'Italia: oltre a Venezia, fu a Padova, Ferrara, Mantova, Urbino, Roma. Agli Uffizi è conservata la Venere di Urbino del 1538, dipinta per i Della Rovere, signori della città marchigiana.

Autoritratto, 1562, Berlino, Gemaeldegalerie
Assunta, 1518, Venezia, Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari

Miracolo del marito geloso, 1518, Padova, Scuola del Santo


Violante, 1515 ca., Vienna, Kunsthistorisches Museum

Ritratto di Carlo V a cavallo, 1548, Madrid, Museo del Prado

Ritratto di Paolo III con i nipoti Alessandro e Ottavio Farnese, 1516, Napoli, Museo Nazionale di Capodimonte

Bacco e Arianna, 1520-1523, Londra, National Gallery (faceva parte della serie di tele chiamata Baccanali, eseguita per il Camerino d'Alabastro di Alfonso I d'Este, duca di Ferrara)

Venere di Urbino, 1538, Firenze, Uffizi 
Amor sacro e amor profano, 1514, Roma, Galleria Borghese

Pietà, 1576, Venezia, Gallerie dell'Accademia

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