domenica 31 gennaio 2016

Il 31 gennaio 1903 moriva a Marina di Pisa il pittore romano Giovanni Costa. Il padre era proprietario di una fabbrica di tessuti e permise al figlio di istruirsi presso i gesuiti a Montefiascone, dove mise in mostra le sue doti artistiche. Frequentò quindi gli studi del pittore Camuccini, Coghetti, Podesti, dove si formò sui dettami della cultura neoclassico-romantica. Dopo la guerra del 1848 per cui era partito volontario, si rifugiò ad Ariccia, dove conobbe moltissimi artisti, anche stranieri, tra cui Overbeck e Boecklin. Fu questo un periodo di lavoro intenso e particolarmente proficuo per quella ricerca del "vero" che considerava basilare per rinnovare il linguaggio artistico italiano. Il suo metodo di lavoro consisteva nel "far prima sul vero un bozzetto d'impressione il più rapidamente possibile; e poi fare dal vero studi e particolari. Finalmente abbozzare il quadro, stando attaccato al concetto del bozzetto, non togliendo mai le pupille dall'eterno bozzetto. Lo chiamo eterno perché ispirato dall'amore all'eterno vero". 
Dopo aver conosciuto la pittura di Corot, a Roma nel 1843, la scuola di Posillipo e aver visto il paesaggio meridionale durante un primissimo viaggio a Napoli, a Ischia e sulla costa amalfitana fra il 1850 e il 1851, la sua poetica si distaccò dal paesaggio neoclassico.
Fece viaggi a Londra, Parigi, oltre che in varie località di'Italia, soprattutto in Toscana e a Firenze, dove frequentò il Caffè Michelangelo insieme ad altri artisti e dove conobbe lo stile dei Macchiaioli.

Una sera in Maremma, 1855

Giardino fuori porta San Frediano, 1860-1865, Montecatini, collezione privata

Casolari toscani, 1864, collezione privata

La Ninfa, 1863-1895, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna

Donne che imbarcano legna a Porto d'Anzio, 1850-1852, Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna

Paesaggio nelle vicinanze del mare, 1885

Il 31 gennaio 1866 in Firenze capitale veniva fondata la rivista “Nuova Antologia” rassegna di “lettere, scienze ed arti” , con periodicità mensile, da Francesco Protonotari, professore di economia all’Università di Pisa.
A 150 anni da questo evento la Fondazione Spadolini inaugura la mostra “Una rivista, una città: Nuova Antologia negli anni di Firenze Capitale 1866-1871” aperta al pubblico dal 1° febbraio al 30 giugno 2016 presso la Biblioteca della Fondazione, Via Pian dei Giullari 36/A. Ingresso libero.



Il Parlamento nel Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio al tempo di Firenze capitale


sabato 30 gennaio 2016

Il 30 gennaio 1787 nasceva a Caprese Michelangelo l'astronomo e scienziato Giovanni Santini.
La passione per gli studi scientifici fu ereditata dallo zio Giovanni Battista che lo introdusse sin dalla giovane età, agli studi di aritmetica e geometria. La sua formazione continuò nel Seminario di Prato sotto la guida dell'abate Bertini e più tardi conseguì la laurea presso l'Università Pisa.
Ebbe la possibilità di proseguire le sue ricerche all'Osservatorio di Brera a Milano, a fianco Barnaba Oriani e dal 1817 al 1877 fu direttore dell'Osservatorio astronomico di Padova, trasformandolo in un centro di studi di rilievo internazionale. 
Giovanni Santini divenne socio di importanti accademie e società scientifiche italiane e internazionali come l' Académie Française, l'Accademia Nazionale delle Scienze e l'Accademia dei Lincei e nel corso della sua vita fu autore di circa 300 pubblicazioni scientifiche.



venerdì 29 gennaio 2016

Il 29 gennaio 1476 nasceva a Firenze il pittore Giuliano Bugiardini. Fu preso a bottega da Domenico Ghirlandaio e in seguito da Piero di Cosimo.
Ammesso alla celebre Accademia dei Giardini Medicei di San Marco a Firenze, divenne amico e seguace di Michelangelo, come ci racconta il Vasari: "Ma innanzi, essendo giovinetto, il principio de' suoi studii fu nel giardino de' Medici in sulla piazza di San Marco, nel quale seguitando d'imparare l'arte sotto Bertoldo scultore, prese amicizia e tanta stretta familiarità con Michelagnolo Buonarroti, che poi fu sempre da lui molto amato. Il che fece Michelagnolo non tanto perché vedesse in Giuliano una profonda maniera di disegnare, quanto una grandissima diligenza et amore che portava all'arte." 
Lavorò a lungo con Mariotto Albertinelli e con Fra Bartolomeo.

Martirio di Santa Caterina d'Alessandria, 1530-1540, Firenze, chiesa di Santa Maria Novella

Ritratto di donna detto la Monaca, 1506-1510, Firenze, Galleria degli Uffizi.

Ritratto di Michelangelo col turbante, 1522, Firenze, Casa Buonarroti

La Vergine col Bambino insieme a San Giovannino, 1520, Firenze, Galleria dell'Accademia

giovedì 28 gennaio 2016

E' di qualche giorno fa l'annuncio del nuovo nome del polo museale nato dalla fusione di Galleria degli Uffizi, Palazzo Pitti e i suoi musei e del Giardino di Boboli, che è "Gallerie degli Uffizi". 
In questo modo crediamo però che si snaturi il nome Uffizi, appropriato solo all'edificio costruito da Giorgio Vasari, che ospitava gli uffici amministrativi dello stato toscano, e che si conferisca meno importanza agli altri musei, che sono "solamente" il Museo degli Argenti, la Galleria Palatina, la Galleria d'Arte Moderna, la Galleria del Costume, il Museo delle Porcellane, il Museo delle Carrozze e ovviamente il Giardino di Boboli. 
Forse sarebbe stato più calzante un altro nome?


Il 28 gennaio 1668 nasceva a Carrara lo scultore Pietro Baratta. Nel 1693 si recò a Venezia, cominciando a lavorare per lo scultore Cabianca. La prima opera documentata, un busto del doge Silvestro Valier, è del 1701. Oltre che per la Serenissima, lavorò a Rovigo, Treviso, Roma ed ottenne varie commissioni anche per l'estero.
La sua opera si colloca pienamente nel barocco.

Bozzetto della statua del doge Silvestro Valier per il mausoleo in San Zanipolo, Venezia

Saggezza, 1705-1708, Venezia, chiesa dei SS. Giovanni e Paolo

Bertuccio Valier, Venezia, chiesa dei SS. Giovanni e Paolo

Statua della dea della Pace, San Pietroburgo, Giardino Pavlovsk

Monumento alla famiglia Valier, 1705-1708, Venezia, chiesa dei SS. Giovanni e Paolo

mercoledì 27 gennaio 2016

Il 27 gennaio 1601 un fulmine colpì la lanterna posta in cima alla Cupola del Duomo, facendo cadere la Palla del Verrocchio, poi ricostruita e ricollocata il 21 ottobre 1602. Questo avvenimento è ricordato da una lastra circolare di marmo bianco in Piazza Duomo, che evidenzia il punto esatto in cui avvenne la caduta. Non vi diciamo però in che punto della piazza, tocca a voi trovarlo!







Il 27 gennaio 2015, a 90 anni, moriva ad Empoli il pittore e scultore Arturo Camassi. Nato a Lucca, nel 1930 seguì la famiglia a Torino dove studiò alla Scuola del paesaggio Fontanesi e all'Accademia Albertina e lavorò fino al 1952. 
Dopo vari viaggi in Europa e essersi stabilito qualche tempo a Parigi, si trasferì a Milano dove conobbe Gino Ghiringhelli, proprietario della galleria "Il Milione", e nel 1956 prese lo studio in via Andegari. 
L'anno seguente le sue opere si affermarono in mostre importanti all'estero, a New York, Anversa, Darmstadt e Dusseldorf. 
Alla metà degli anni Cinquanta Carmassi sviluppò un forte interesse per la scultura, attività che prese sempre più spazio fino ad allestire un grande studio di scultura a Bocca di Magra, in Liguria, dando vita ad opere di grandi dimensioni. Nel 1966 Carmassi fece un viaggio in Bretagna. In questo periodo abbandonò Milano per ritirarsi nella campagna toscana, a Torre di Fucecchio, fra Firenze, Pisa e Lucca.
Dalla seconda metà degli anni '70, si dedicò soprattutto alla litografia e calcografia e venne chiamato ad esporre e presenziare ad incontri di cultura in musei ed istituzioni in Europa e negli Stati Uniti. Dagli anni '50 partecipò a numerose mostre personali e collettive.

La danzatrice del tempo II, 1961, Casa d'Aste Farsetti (www.farsettiarte.it)

Hot five band, 1994

Bozzetto di Grande Minotauro, 1999, Pietrasanta, Museo dei Bozzetti

Grande Minotauro, 1999, Fucecchio, Fondazione Carmassi-Druart 

martedì 26 gennaio 2016

Il 26 gennaio 1410 moriva a Siena il pittore Bartolo di Fredi. Nel 1353 aprì una bottega a Siena insieme al pittore Andrea Vanni, anno in cui Bartolo viene citato per la prima volta. Realizzò opere per Siena, San Gimignano, Volterra, Montalcino, Poggibonsi. Il suo stile lo rende uno dei pittori più rappresentativi della scuola senese.

Adorazione dei Magi, 1385-1388, Siena, Pinacoteca Nazionale

Scene dall'Antico Testamento, 1367, San Gimignano, Collegiata Santa Maria Assunta

Dettaglio del trittico Incoronazione della Madonna, 1388, Montalcino, Museo Civico e Diocesano d'Arte Sacra

Sant'Andrea condotto al martirio, terzo quarto del Trecento, Poggibonsi, Convento di San Lucchese

Da pochi giorni si sono conclusi gli interventi di restauro della Torre della Zecca, iniziati un anno e mezzo fa.
La torre era inaccessibile da 15 anni. 
Venne eretta a protezione del mai eseguito ponte Reale (progettato negli anni precedenti alla disastrosa alluvione del 1333 e così intitolato in onore di Roberto d'Angiò).
La torre della Zecca ospitò per diverso tempo l'officina della Zecca fiorentina, dove venivano coniati i fiorini della Repubblica fiorentina, da cui la denominazione corrente. Il conio delle monete richiedeva l'uso di magli che venivano sollevati tramite ruote dentate azionate dal flusso dell'acqua.
Presto sarà visitabile.

La Torre della Zecca prima della demolizione delle mura

La Torre della Zecca oggi



Il 25 gennaio 1477 nasceva a Firenze Luisa de’Medici, settima figlia di Lorenzo de’Medici e Clarice Orsini. 
Fu promessa sposa sin da piccola al cugino Giovanni di Pierfrancesco de' Medici, detto Il Popolano, ed è probabile che per le nozze fosse stato commissionato al pittore Botticelli il dipinto “Pallade che doma il centauro”, un'allegoria della vita matrimoniale.
Il matrimonio però non si celebrò mai, a causa della morte improvvisa a soli undici anni di Luisa de' Medici.


domenica 24 gennaio 2016

A 90 anni dalla nascita di Giovanni Spadolini una mostra che rivela lo straordinario percorso intellettuale di un grande fiorentino, italiano ed europeo.
La mostra si snoda nella cultura dell'Italia repubblicana, ricostruendo il percorso di un uomo che ha tentato di rispondere nel modo più elevato alle sue vocazioni di storico, giornalista e uomo politico.
Aperta fino 29 febbraio 2016 in due sedi:

- Spazio Mostre dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, via Bufalini 6
- Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze



Alla National Gallery di Londra una mostra che riporta alla luce l'antica chiesa fiorentina di San Pier Maggiore, fatta demolire dal Granduca Pietro Leopoldo l'8 luglio 1784, di cui oggi rimangono alcune tracce all'interno e all'esterno dei palazzi dell'isolato.
Una delle più importanti chiese della città edificata nel XI secolo, ospitò artisti come Botticelli, Perugino e Ghirlandaio.
Il pittore Francesco Botticini realizzò all'interno di San Pier Maggiore la sua opera più famosa, l’Assunzione della Vergine, conservato oggi alla National Gallery.




Il 24 gennaio 1525 moriva a Firenze il pittore Francesco di Cristofano, detto Franciabigio. Questo soprannome potrebbe essergli stato dato dal maestro Mariotto Albertinelli, iniziandolo all'oreficeria, oppure era semplicemente un'abbreviazione del nome.
La sua breve carriera artistica si svolse interamente a Firenze, soprattutto in veste di ritrattista. Fu influenzato da Raffaello e soprattutto da Andrea del Sarto, con cui collaborò a partire dal 1510. Fece un viaggio a Roma, dove conobbe le opere mature di Raffaello e Michelangelo.
I ritratti, soprattutto quelli tardi, mettono in luce la sua grande maestria nella fisionomia e nelle caratteristiche psicologiche.

Ritratto virile, 1514, Firenze, Galleria degli Uffizi

Angelo, 1515, Firenze, Santo Spirito

L'Ultima Cena, 1514, Firenze, Convento della Calza

Noli me tangere, 1520-1525, Firenze, Museo del Cenacolo di San Salvi

Vergine col Bambino insieme a San Giovanni Battista e Giobbe, 1516, Firenze, Galleria degli Uffizi

sabato 23 gennaio 2016

Il 23 gennaio 1911 nasceva a Massa lo scultore Riccardo Rossi. Nel 1930 ottenne il diploma all'istituto d'arte "Felice Palma" di Massa e successivamente frequentò l'Accademia di Belle Arti di Carrara, dove conobbe Carlo Fontana, Alterige Giorgi, Carlo Sergio Signori, Cesare Poli, Felice Vatteroni e Aldo Buttini. Capitano di fanteria, combatté in Africa Orientale e nella seconda guerra mondiale. Nel 1950 si laureò al magistero d'arte di Firenze.
Ebbe molti incarichi da insegnante, come la cattedra di "plastica, ornato e figura", con direzione dei laboratori di marmo, legno e ferro battuto presso l'Istituto d'Arte di Perugia, quelle di "plastica, disegno professionale e storia dell'arte" presso l'Istituto d'Arte di Massa fino al 1976. Negli anni Settanta inoltre gli fu assegnata provvisoriamente la cattedra di "scultura" nell'Accademia di Belle Arti di Carrara.
Come scultore, realizzò molti ritratti, gruppi scultorei pubblici e bassorilievi monumentali; per la sua attività ha ricevuto numerosi riconoscimenti e premi, oltre ai titoli di commendatore e cavaliere del Cardo.

Riccardo Rossi

Pinocchio, Pontremoli

Portale della chiesa di San Niccolò, Pontremoli

Cavallino in bronzo, lungomare di Marina di Massa

Pietà Tonarelli, Massa, cimitero di Mirteto 

venerdì 22 gennaio 2016

Il 22 gennaio 1819 nasceva a Legnago (Verona) Giovanni Battista Cavalcaselle, scrittore, storico e critico d'arte. Dopo aver cominciato gli studi di ingegneria, si iscrisse all'Accademia di Belle Arti di Venezia. Appena giunto ad un livello di padronanza delle tecniche artistiche, lasciò l'Accademia e investì i soldi destinati allo studio in viaggi che lo portarono prima in Veneto e poi nel resto dell'Italia. Visitava chiese, pinacoteche pubbliche e private, palazzi e conventi, scoprendo un’infinità di opere d’arte inedite, che riportava in schizzi su quaderni di viaggio o su fogli sparsi, e documenti che diligentemente trascriveva. Nel 1846 giunse a Monaco e da lì fece il giro di tutta la Germania; nel 1848 tornò in Italia e si arruolò a Padova nella legione studenti e volontari veneti. Nel 1850 era a Londra; su incarico di sir Eastlake, viaggiava in Europa, prendeva appunti e studiava, con l’idea di scrivere in seguito una storia dell’arte italiana. Nel 1857 tornò in Italia con l'idea di preparare per l'editore Murray una nuova edizione del Vasari, che rimase però incompiuta. Propose inoltre un inventario e catalogo generale delle opere, oltre che di norme per il restauro dei mosaici, degli affreschi e dei quadri (“meglio di restaurar sarebbe sempre conservare l’antico qual è”), per fermare l’esodo delle opere d’arte dall’Italia. Il 13 febbraio 1867 venne nominato ispettore del Museo del Bargello di Firenze. Nel 1870 ebbe l’incarico di studiare e attuare i più urgenti restauri delle opere d’arte; cercò di infondere ai restauratori il più rigoroso rispetto per le opere, raccomandando che non vi fosse alcun intervento di ritocco pittorico nel restauro degli affreschi, e che anche in quello dei dipinti su tela o su tavola le ridipinture sulle lacune si limitassero al minimo. Nel 1871 si trasferì a Roma, continuando comunque a viaggiare.
Dopo la sua morte, tutte le sue carte e i suoi libri furono donati dalla vedova alla Biblioteca Marciana di Venezia nel 1904; altre carte si trovano nel Victoria and Albert Museum di Londra insieme con quelle del Crowe.
Tra le sue opere più importanti si ricordano: Early Flemish Painters, in collaborazione con Joseph Archer Crowe, Londra, 1856; Giovanni Battista Cavalcaselle e Joseph Archer Crowe, Storia della Pittura in Italia dal secolo II al secolo XVI., vol. 1, Firenze, Luce le Monnier, 1875; Giovanni Battista Cavalcaselle, Sulla conservazione dei monumenti ed oggetti di belle arti e sulla riforma dell'insegnamento accademico, Roma, Tip. Subalpina di Zoppis e Marino, 1863; Raffaello, la sua vita e le sue opere, in collaborazione con Joseph Archer Crowe, Lipsia, 1883 - 1885

Giovanni Battista Cavalcaselle

Disegno della Galatea di Raffaello di Villa Farnesina a Roma, Venezia, Biblioteca Marciana

giovedì 21 gennaio 2016

Villa Orlando a Torre del Lago fu edificata nel 1869 come residenza di caccia da Piero Kotzian, commerciante livornese di stoffe, su progetto dell'architetto fiorentino Patchò.
Nel 1896 Salvatore Orlando acquistò la Villa dagli eredi Kotzian.
Tra il 1943 ed il 1944 la Villa venne requisita come sede del Comando Tedesco responsabile per la gestione dell'idroscalo del Lago di Massaciuccoli. 
Oggi Villa Orlando conserva il carattere di residenza privata ed è da anni sede di manifestazioni culturali.