venerdì 15 gennaio 2016

Il 15 gennaio 1792 nasceva a Firenze l'architetto Giuseppe Martelli.
Suo padre era Lorenzo Martelli, ingegnere degli ospedali di Firenze. Studiò all'Accademia di Belle Arti e fu collaboratore di Luigi de Cambray Digny, che gli affidò la direzione di molti suoi progetti, come quello del Teatro Metastasio di Prato, della Loggia Reale di Firenze e della chiesa di Santa Maria Assunta a Montecatini Terme. 
Si recò spesso all'estero; a Parigi conseguì i diplomi in geometria descrittiva, meccanica, idraulica e architettura militare all'École polytechnique. Nel 1817, sotto la guida del Cambray Digny, entrò a far parte dello scrittoio delle Regie Fabbriche, l'organo a cui era affidato il compito di presiedere la costruzione di edifici pubblici e la custodia dei monumenti statali. Tra il 1828 e il 1849 rivestì la carica di "architetto"; nel 1860 fu nominato "sotto direttore" della sezione delle Fabbriche della direzione generale dei Lavori di acque e strade e delle fabbriche civili di Stato.
Lavorò a Pistoia, Firenze, Empoli. Tra i lavori a Firenze si ricordano quelli alla villa di Poggio Imperiale, al giardino di Boboli e le operazioni di bonifica in varie zone del Granducato di Toscana; fu coinvolto inotre nella progettazione della ferrovia Leopolda tra Firenze e Livorno.
Lavorò alla ristrutturazione di diversi antichi edifici fiorentini e come vicepresidente della commissione conservatrice tra il 1861 e il 1866 seguì i restauri e le trasformazioni dei più importanti monumenti di Firenze. Nel 1861 ricevette l'incarico di organizzare gli spazi destinati a ospitare la prima Esposizione Nazionale, all'interno della Stazione Leopolda. Alla sua morte lasciò in eredità circa 800 volumi alla biblioteca dell'Accademia Fiorentina.

La Tribuna di Galileo all'interno del Museo della Specola di Firenze, progettata in stie neoclassico (1841)

Interno della Chiesa di Nostra Signora del Sacro Cuore, riedificata secondo lo stile neoclassico nel 1863

La Leopolda riadattata per l'Esposizione Nazionale del 1861

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