mercoledì 30 settembre 2015

Il 30 settembre 1612 moriva a Urbino il pittore Federico Barocci, o Baroccio, detto il Fiori. Viene considerato uno dei precursori del barocco. La sua carriera iniziò a Roma, per continuare ad Urbino. Una serie elaborata di passaggi che portavano al prodotto finale assicuravano la velocità e il successo nell'esecuzione. Barocci eseguì moltissimi abbozzi: studi gestuali, di composizione, figurali (usando i modelli), studi per l'illuminazione (usando modelli d'argilla), studi della prospettiva, del colore, studi della natura e altro. Sono giunte fino a noi oltre 2000 illustrazioni di sua mano, più di qualunque altro artista da quel periodo. Agli Uffizi sono conservate varie sue opere.

Autoritratto, 1570-1575, Firenze, Uffizi
Ritratto di fanciulla, 1570-1575, Firenze, Uffizi

Noli me tangere, 1590, Firenze, Uffizi

Madonna della Gatta, 1598 ca., Firenze, Uffizi

Ritratto di Francesco II della Rovere, 1572, Firenze, Uffizi

Madonna del Popolo, 1575-1579, Firenze, Uffizi


martedì 29 settembre 2015

Firmate per non perdere la possibilità di vedere il Castello e il suo parco!

https://www.change.org/p/regione-toscana-comune-di-reggello-ministero-dei-beni-culturali-e-del-turismo-tradurre-in-realt%C3%A0-la-naturale-vocazione-museale-del-castello-di-sammezzano-senza-che-sia-sacrificata-per-fini-di-puro-profitto-25e51d73-6683-4979-ae25-2b7ccd1a81e7?recruiter=394093050&utm_source=share_petition&utm_medium=copylink
Il 29 settembre 1543 nasceva a Firenze Giovanni de'Medici, secondo figlio di Cosimo de'Medici ed Eleonora di Toledo. Fu destinato alla carriera ecclesiastica, come di norma accadeva nelle famiglie potenti, e nominato quasi immediatamente cardinale. Morì prematuramente, a soli 19 anni, dopo aver contratto la malaria mentre si trovava sulla costa tra Pisa e Livorno con la madre e il fratello Garzia, anche loro deceduti a pochi giorni di distanza. Ci sono giunti quattro suoi ritratti.

Giorgio Vasari, Ritratto di Giovanni e Garzia de'Medici, 1557 ca.

Agnolo Bronzino, Ritratto di Eleonora di Toledo col figlio Giovanni, 1545, Firenze, Uffizi

Agnolo Bronzino, Ritratto di Giovanni de'Medici con un passerotto in mano, 1545, Firenze, Uffizi

Baccio Lomi (attr.), Ritratto di Giovanni de'Medici arcivescovo di Pisa, 1560 ca.

lunedì 28 settembre 2015

Il 28 settembre 1597 nasceva ad Anversa il pittore Justus Sustermans. La sua formazione avvenne nelle Fiandre e nella città natale, poi venne inviato a Firenze sotto il patronato dei Medici: si ricorda soprattutto per i ritratti dei membri di questa famiglia, quando divenne pittore di corte. Abitò a Villa Giovannelli ad Arcetri ed ebbe come vicino di casa nientemeno che Galileo Galilei, di cui realizzò anche un ritratto. Suoi lavori si possono ancora oggi ammirare nella Galleria Palatina di Palazzo Pitti e nella Galleria degli Uffizi di Firenze, e in molti altri importanti musei del mondo, opere spesso mandate dai Medici come doni di corte.

Villa Giovannelli

La targa che ricorda il pittore

Ritratto di Margherita, futura duchessa di Parma, 1621-1622, Firenze, Uffizi

Ritratto di Margherita de'Medici, 1628 ca., Firenze, Palazzo Pitti, Galleria Palatina
Ritratto di Galileo Galilei, 1636, Greenwich, National Maritime Museum

Ritratto di Ferdinando II de'Medici in veste orientale, 1650, Firenze, Palazzo Pitti, Galleria Palatina


domenica 27 settembre 2015

Il 27 settembre 1389 nasceva a Firenze Cosimo de'Medici detto il Vecchio o pater patriae, primo uomo di Stato della famiglia Medici, fautore della sua fortuna e del banco fiorentino. La chiave del suo successo fu la moderazione: Firenze, ostile ad ogni tipo di dittatura, venne lasciata con parvenza di libertà, dato che Cosimo non si eresse mai esplicitamente al di sopra degli altri uomini politici, ma rimase un modesto cittadino. Francesco Guicciardini, nelle sue Storie Fiorentine, così lo descrive: "Fu tenuto uomo prudentissimo; fu ricchissimo più che alcuno privato, di chi s'avessi notizia in quella età; fu liberalissimo, massime nello edificare non da cittadino, ma da re. Edificò la casa loro di Firenze, San Lorenzo, la Badia di Fiesole, el convento di San Marco, Careggio...; e per lo stato grande, chè fu circa a trenta anni capo della città, per la prudenzia, per la ricchezza e per la magnificenzia ebbe tanta riputazione, che forse dalla declinazione di Roma insino a' tempi sua nessuno cittadino privato n'aveva avuta mai tanta..." Il mecenatismo fu una delle armi che Cosimo utilizzò grandemente, soprattutto per scopi propagandistici.

Pontormo, Ritratto di Cosimo il Vecchio, 1518-1520, Firenze, Uffizi (in quest'opera è presente la pianta di alloro, tradizionale emblema della famiglia)
Cosimo il Vecchio sulla mula bruna, particolare degli affreschi di Benozzo Gozzoli nella Cappella dei Magi, 1459, Palazzo Medici Riccardi, Firenze (al suo fianco il figlio Piero il Gottoso)


Cosimo il Vecchio nel cortile degli Uffizi a Firenze

La chiesa di Bosco ai Frati, fatta ristrutturare per sua iniziativa, Scarperia e San Piero, Firenze

Il Palazzo Medici Riccardi

Lastra tombale nella chiesa di San Lorenzo

La villa di Careggi

La loggetta al primo piano della villa

sabato 26 settembre 2015

Il 26 settembre 1791 nasceva a Rouen il pittore Théodore Géricault. Nel 1816 partecipò al "Prix de Rome" (premio che, sulla base di una selezione molto dura a forma di concorso a più prove, dava una borsa di studio per studiare un anno a Roma, considerata città dell'arte per eccellenza) senza però avere successo. Ma il pittore decise di recarsi comunque in Italia, a proprie spese, dove studierà intensamente l'arte e la tecnica italiana (apprezzando e imitando, in alcuni fra i suoi migliori lavori, i chiaroscuri del Manierismo), soprattutto durante il suo soggiorno a Firenze. A Roma immortalerà i suoi amati cavalli ritraendoli alla "Corsa dei cavalli barberi" e nella campagna romana.
La sua più grande opera è La Zattera della Medusa, realizzata per il Salon di Parigi del 1819.

Autoritratto del 1821

Corsa dei cavalli berberi, 1817, Lille

Partenza della corsa dei cavalli berberi a Roma, 1817

La Zattera della Medusa
La tomba del pittore al cimitero di Père Lachaise a Parigi


GUARDARE AL PASSATO, MA CON OCCHI NUOVI. Dopo ben 500 anni, viene collocata in Piazza della Signoria un'opera di un artista contemporaneo, Jeff Koons, in occasione della mostra "Jeff Koons in Florence". La statua in questione è "Pluto and Proserpina", in acciaio inox e cromatura oro lucidata, realizzata tra il 2010 e il 2013. Lo scultore statunitense si è ispirato al Ratto di Proserpina di Gian Lorenzo Bernini, del 1621-1622.
Un'altra statua posta invece all'interno di Palazzo Vecchio, più precisamente nella Sala dei Gigli, è "Gazing Ball" (Barberini Faun), realizzata nel 2013, ispirata alla ben nota statua di epoca ellenistica.
La mostra durerà dal 25 settembre al 28 dicembre, permettendo un interessante confronto tra arte contemporanea e i capolavori del Rinascimento.

Pluto and Proserpina
Ratto di Proserpina
Gazing Ball (Barberini Faun)
Fauno Barberini




venerdì 25 settembre 2015

Il 25 settembre 1727 nasceva a Firenze il disegnatore, pittore e incisore Francesco Bartolozzi. Figlio del maestro orafo Gaetano Bartolozzi, realizzò la sua prima opera, un'effigie di Sant'Antonio, ad appena dieci anni. Poco più che adolescente frequentò e si formò all'Accademia di Firenze, con i maestri Giovanni Domenico Ferretti e Ignazio Hugford studiando prevalentemente le tecniche incisorie. In collaborazione con Hugford realizzò la raccolta I Cento Pensieri del pittore fiorentino Anton Domenico Gabbiani. Si trasferì a Venezia dal 1748 al 1754 dove operò nella bottega di Joseph Wagner; in seguito fu a Roma dal 1756 al 1760, per poi tornare a Venezia. Nel 1764 Richard Dalton, libraio di re Giorgio III, lo convinse a trasferirsi a Londra conferendogli il titolo di "Engraver to the King"; quattro anni dopo fu tra i fondatori della Royal Accademy of Arts. Negli oltre 40 anni di soggiorno londinese Bartolozzi produsse più di 2.000 tavole, quasi tutte con la tecnica del "gesso rosso", un composto di caolino ed ematite inventato in quegli anni in Francia ma portato alla ribalta ed elevato al livello di arte proprio da Bartolozzi. Alla fine della sua vita, nel 1802, si spostò a Lisbona dove fu investito cavaliere e andò a dirigere l'Aula de Gravura presso l'Academia de Lisboa fino al 1815, anno della sua morte.

Ritratto di Francesco Bartolozzi
Francesco Bartolozzi, da William Hamilton, La Strada, scena de La Dodicesima Notte, V atto, scena I

Il matrimonio tra Psiche e Cupido, da "The Marlborough Gems"


Abitanti della Terra del Fuoco

giovedì 24 settembre 2015

20 OTTOBRE ALL'ASTA IL CASTELLO DI SAMMEZZANO 

Una Toscana meno conosciuta ma non per questo meno importante finita all'asta per 20 milioni.
Abbiamo notizie di questo luogo sin dagli antichi romani, nel corso della storia appartenne alle più grandi famiglie toscane, prima agli Altoviti, poi ai Medici e infine ai Panciatichi Ximenes. ll Castello di Sammezzano è una delle poche e più alte testimonianze di arte moresca in Italia, è il frutto di una mente geniale, quella del marchese Ferdinando Panciatichi Ximenes d'Aragona che modificò la struttura preesistente del castello adeguandosi alla corrente dell'Orientalismo che nell'Ottocento si diffuse in tutta Europa. Il marchese si dimise per protesta dal suo incarico di deputato del regno d'Italia, lasciando all'interno del Castello questo suo amaro pensiero sulla politica: 
“Mi vergogno a dirlo ma è vero: l’Italia è in mano a ladri, esattori, meretrici e sensali che la controllano e la divorano. Ma non di questo mi dolgo, ma del fatto che ci siamo meritati i nostri mali”. 
Non fu capito allora e purtroppo rimane poco capito oggi.

Sala dei Pavoni

Facciata del Castello di Sammezzano

Sala dell'alcova

Prima Sala

Sala degli Amori

Ingresso

Sala dei Gigli

Castello di Sammezzano dettaglio facciata 

Sala Bianca


Il 24 settembre 1912 nasceva a Viareggio lo scultore Inaco Biancalana.
Giovanissimo venne messo dalla famiglia a lavorare a bottega da un barbiere, certamente non amava il mestiere intrapreso e la sua strada ben presto si indirizzò verso il disegno.
Le sue prime opere furono acquistate da concittadini, più o meno noti, professionisti, artisti e molti lavori compiuti si trovano ancora oggi in ristoranti e locali di alta classe della Versilia. 
Il 1945 apriva un periodo di massima notorietà: ebbe il merito di allestire una sua mostra a Roma conoscendo molte personalità illustri del tempo e venne offerto dal Comune di Viareggio un ritratto in Inaco al Comandante in Capo dell'Armata americana.
Nel giugno 1965 ebbe un enorme successo in una mostra tenuta a Milano al Teatro Manzoni, dove ottenne il primo premio con l’esposizione di un Cristo, ispirato al film di Pier Paolo Pasolini “Il Vangelo secondo Matteo”. Di grande interesse per l’artista fu anche l’incontro che ebbe nel 1967 con il regista statunitense John Huston, il quale acquistò molte sue opere e fece apprezzare il suo talento oltreoceano.

Inaco Biancalana, Volto

Inaco Biancalana, L'attesa


mercoledì 23 settembre 2015

FIRENZE E LA TOSCANA...IN GIRO PER IL MONDO.
 Ecco dove si trovano alcune copie dei monumenti della nostra regione:

Torre pendente a Niles, Illinois, costruita negli anni 30 del Novecento

David a Nigbo, Cina
La Feldherrnhalle, copia della Loggia dei Lanzi ì, Monaco di Baviera

Facciata del Koeinigsbau, copia di Palazzo Pitti, Monaco di Baviera

Provincetown copia della Torra del Mangia a Siena

Boston, copia della Torre del Mangia a Siena

Sidney Hospital copia del Porcellino donato da Clarissa Torrigiani a memoria di Thomas Fiaschi, medico della Seconda Guerra Mondiale