venerdì 30 ottobre 2015

AUGURI SANTA MARIA NOVELLA! Il 30 ottobre 1935 si inaugurava il nuovo Fabbricato viaggiatori della stazione Firenze Santa Maria Novella, esito del concorso nazionale del 1932 vinto dal “Gruppo toscano” di Nello Baroni, Pier Niccolò Berardi, Italo Gamberini, Sarre Guarnieri, Leonardo Lusanna, con a capo Giovanni Michelucci.
Dopo ottant’anni, la stazione si conferma parte integrante e vitale del centro urbano e il più importante lascito architettonico del Novecento a Firenze. Per quest'anniversario la Fondazione Michelucci promuove una serie di iniziative di celebrazioni e valorizzazione del ruolo di Firenze SMN per la sua dimensione sociale, culturale ed urbana.
Tutte le info su www.architetturatoscana.it 

Veduta di Santa Maria Novella degli anni '30

L'interno oggi

L'esterno della stazione

Il 30 ottobre 1741 nasceva a Coira (Svizzera) Maria Anna Catharina Angelika Kauffmann, pittrice specializzata nei ritratti e soggetti storici. Il padre le trasmise l'amore per il disegno, la madre sviluppò le sue abilità nelle lingue, nella letteratura, nella musica e nel canto. Sviluppò il suo talento per la pittura attraverso la copia di gessi e di stampe, delle quali disponeva una vastissima collezione. Sempre il padre la portò con sé per un viaggio di formazione in Italia, toccando varie città tra cui Firenze dove, nel 1762, eseguì la copia di prestigiosi dipinti della Galleria Ducale e ottenne il diploma dell'Accademia di belle arti di Firenze, oltre all'investitura a «membro d'onore» all'Accademia Clementina a Bologna. Si spostò in seguito in Inghilterra, tornando in Italia negli ultimi anni della sua vita, precisamente a Roma. Personalità apprezzatissima al tempo, anche da Goethe, di cui ci riporta l'impressione che ebbe di lei nel suo Viaggio in Italia: "Guardar quadri con lei è assai piacevole; tanto educato è il suo occhio ed estese le sue cognizioni di tecnica pittorica."

Autoritratto, 1780-1785, San Pietroburgo, Ermitage
Ritratto del marito Antonio Zucchi, 1781


Autoritratto, 1787, Firenze, Galleria degli Uffizi

Autoritratto, 1797

Ritratto di Fortunata Sulgher Fantastici, 1792, Firenze, Galleria Palatina ed Appartamenti Reali di Palazzo Pitti

giovedì 29 ottobre 2015

IL MUSEO DELL'OPERA DEL DUOMO RIAPRE! Oggi grande inaugurazione del Museo completamente rinnovato: oltre 6000 metri quadri, 25 sale su 3 piani, una raccolta di oltre 700 opere, di cui 130 visibili per la prima volta dopo il restauro, tra le quali i Profeti di Donatello per il campanile di Giotto, la porta del Paradiso e la porta Nord del battistero fiorentino, realizzate da Lorenzo Ghiberti, esposte con uno spettacolare allestimento. Solo per oggi sarà aperto gratuitamente dalle 14.30 alle 18.

www.ilgrandemuseodelduomo.it/museo


Il 29 ottobre 1633 nasceva a Firenze l’erudito e bibliofilo Antonio Magliabechi. Rimasto molto presto orfano di padre, cominciò un apprendistato in oreficeria; quando morì la madre, nel 1673, riprese gli studi con Michele Ermini, bibliotecario di Leopoldo de' Medici, divenendo famoso per l'ampia erudizione e la conoscenza del latino, del greco e dell'ebraico. Il granduca Cosimo III de' Medici lo nominò bibliotecario della Biblioteca Palatina di Firenze (confluita poi nella Biblioteca Medicea Laurenziana per i manoscritti e nella Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze per le opere a stampa), nella quale gli succedette con lo stesso incarico, l'amico Benedetto Bresciani.
L'Inquisizione lo sospettò di eresia per i vasti interessi verso ogni tipo di scritti e per la raccolta di un'ampia biblioteca personale che, costituita da circa 28.000 volumi, lasciò per testamento a "promuovere gli studi, le virtù, le scienze, e con quelle la pietà e il bene universale, a beneficio universale della città e specialmente ai poveri, chierici sacerdoti e secolari che non hanno modo di comprar libri e di poter studiare". La biblioteca, aperta al pubblico nel 1747, fornita di numerosi testi scientifici greci e latini e di trattati di medicina del tempo, a stampa e manoscritti, costituisce il nucleo originario dell'odierna Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, anticamente detta proprio Magliabechiana.

A. Montauti, busto di Antonio Magliabechi, 1725, Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale

La Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze

Medaglia con effige di Antonio Magliabechi

mercoledì 28 ottobre 2015

Il 28 ottobre 1453 nasceva a Firenze Giuliano di Piero de’Medici, secondogenito di Piero il Gottoso e Lucrezia Tornabuoni e fratello di Lorenzo il Magnifico. 
A soli sedici anni il padre morì e Giuliano e Lorenzo si ritrovarono a capo della città.
Giuliano fu un uomo dedito alla vita politica ed interessato al mondo dell'arte e della cultura. 
Nel 1475 partecipò ad un torneo cavalleresco in piazza Santa Croce denominato “Torneo Giuliano” e cantato da Agnolo Poliziano nelle Stanze per la giostra. I contendenti si disputavano un ritratto della bellissima Simonetta Vespucci, modella del pittore Botticelli, che fu vinto proprio da Giuliano. 
Tre anni più tardi la famiglia Pazzi, con l'appoggio di Papa Sisto IV ed altri regnanti, organizzò una Congiura, passata alla storia come Congiura dei Pazzi, che la mattina del 26 aprile, durante una funzione in Santa Maria del Fiore, costò la vita a Giuliano, che morì sotto i colpi di Francesco de' Pazzi.
Di Giuliano de' Medici esistono tre versioni di un ritratto: una conservata a Bergamo, una a Berlino e una a Washington.








martedì 27 ottobre 2015

FIRENZE E GLI UFFIZI 3D/4K. In attesa dell'uscita al cinema del film artistico "Firenze e gli Uffizi 3D/4K- Viaggio nel cuore del Rinascimento" prevista per il 3-4-5 novembre, le piazze di Firenze, Milano e Roma si vestiranno a festa: apparirà una clessidra di oltre 4 metri di altezza che scandirà il tempo che manca all'uscita del film, con anticipazioni narrate da Lorenzo il Magnifico.
Ci saranno Maestri Gelatieri che prepareranno il gelato con l'antica tecnica delle botti refrigerate e che sveleranno i segreti del "Buontalenti", oltre a danze rinascimentali che coinvolgeranno il pubblico delle piazze.
E'stato creato anche un hashtag, ‪#‎RinascimentoMania‬ e ‪#‎FirenzeUffizi3D‬, da utilizzare dopo essersi fotografati con indosso una sciarpa rossa come quella di Simon Merrells, interprete del Magnifico, simbolo del signore di Firenze. 
E'stata indetta inoltre una collaborazione con il Comune di Firenze e la Galleria degli Uffizi: chi si presenterà al cinema col biglietto di Uffizi, Palazzo Vecchio, Museo del '900 o Museo Bardini, avrà uno sconto sull'entrata per la visione del film.

www.nexodigital.it/1/id_424/firenze-e-gli-uffizi-----3d-4k.asp 


Il 27 ottobre 1666 nasceva a Firenze la pittrice Giovanna Fratellini, nata Marmocchini Cortesi. Fu introdotta dallo zio alla corte di Vittoria Della Rovere, granduchessa di Toscana, moglie di Ferdinando II de'Medici. Educata presso la corte, studiò diverse tecniche pittoriche, tra cui la pittura su miniatura, il disegno e pittura ad olio, infine la tecnica dei pastelli. A 18 anni sposò Giovanni Fratellini, cognome con il quale è maggiormente conosciuta nel mondo dell’arte. Come artista divenne maestra soprattutto nell'uso dei pastelli. Nel 1706 entrò a far parte dell'Accademia delle arti del disegno di Firenze e nel 1710 fu elevata a membro ufficiale dell’Accademia. Venne inoltre nominata ritrattista ufficiale alla corte dei Medici ed eseguì innumerevoli miniature, pastelli e smalti che venivano incastonati con pietre preziose o racchiusi in medaglioni e dati in dono alle dame e ad ospiti illustri del granduca o inviati per ricordo a parenti lontani. Violante Beatrice di Baviera, moglie di Ferdinando de'Medici, inviò la pittrice a Bologna e poi a Venezia, dove conobbe la pittrice e ritrattista Rosalba Carriera, a cui gli storici dell'arte la accostano molto spesso.
I suoi ritratti a pastello erano molto apprezzati perché raffinati in maniera “nobile e virtuosa”.


Autoritratto, 1720, Firenze, Corridoio Vasariano
Serie di ritratti di Giovanna Fratellini. Si trovano nella sala da toeletta della Villa La Petraia, poco sopra Firenze. Furono qui appesi quando la villa fu riarredata in epoca sabauda (1865).


Ritratto di Violante Beatrice di Baviera, gran principessa di Toscana, governatrice di Siena, all'età di 30 anni, (1720 ca), Firenze, Uffizi


Ritratto della Marchesa Maria Guicciardini, nata Rinuccini, 1722, Firenze, Uffizi

lunedì 26 ottobre 2015

Il 26 ottobre 1610 moriva a Siena il pittore e incisore Francesco Vanni. Finiti gli studi lavorò per un breve periodo a Bologna. Nel 1590 tornò a Siena e si dedicò a numerose opere d'arte sacra, commissionate per rispettare i nuovi canoni della Controriforma.
Nel 1595 realizzò una pianta di Siena che è stata definita "una fotografia ante litteram.” 
La sua pittura subì gli influssi di Raffaello, di Federico Barocci e Annibale Carracci. 
Morì a Siena nel 1610 e venne sepolto nella chiesa di San Giorgio.




STEMMA DE' PITTI
I Pitti furono una delle famiglia più ricche di Firenze. Nel 1440 Luca Pitti commissionò a Brunelleschi la costruzione del palazzo, esigendo che le finestre fossero più grandi della porta d’ingresso del palazzo di Cosimo de’ Medici e che il cortile contenesse l’intero Palazzo degli Strozzi.
Nel 1550 la famiglia Pitti cadde in rovina e il Palazzo fu acquistato da Cosimo I de' Medici, il quale fece rimuovere da tutta la città ogni stemma della casata Pitti.
Solo uno fu risparmiato, un enorme stemma posizionato in un palazzo frontalmente a Palazzo Pitti, all'angolo con lo Sdrucciolo de' Pitti, di modo che potesse guardare per sempre il Palazzo di famiglia nelle mani degli eterni rivali.




sabato 24 ottobre 2015

Il 24 ottobre 1865 nasceva in via della Pergola n.2 a Firenze il decoratore Gino Papini. Il nome di Gino Papini è ricordato per i suoi lavori nel Teatro della Pergola di Firenze, dove eseguì anche gli stucchi dorati. Decorò a Livorno la Banca del Monte dei Paschi, la Camera di Commercio,gli uffici di Presidenza del vecchio Ospedale civile, molti appartamenti signorili; a Prato la Banca del Monte dei Paschi; a Città di Castello il Teatro e la Banca principale. 
L'Accademia delle Arti del Disegno di Firenze conserva nel suo Archivio il fondo Papini, costituito da vari disegni. Ne fanno parte anche fotografie e bozzetti per il Teatro della Pergola di Firenze.





Il 24 ottobre 1757 moriva a Pistoia il pittore Pietro Marchesini detto l’Ortolanino, in quanto proveniente da una famiglia di agricoltori. La sua formazione iniziò a Firenze alla bottega di Anton Domenico Gabbiani. 
Nel corso della sua vita viaggiò molto, formandosi a Venezia, città nella quale “apprese un colorito molto forte secondo il gusto di quella scuola.”
La maggior parte delle sue opere si trovano in diverse chiese di Pistoia e Firenze.



Il 23 ottobre 1795 nasceva a Casale Monferrato Luigi Canina, archeologo e architetto. Si formò a Torino e nel 1818 si trasferì a Roma per approfondire la conoscenza delle architetture classiche; nello stesso anno venne incaricato dal principe Camillo Borghese di trasformare e ampliare la Villa Borghese.
Come archeologo, si occupò degli scavi di Tusculum nel 1839-40, per incarico della regina Maria Cristina di Savoia e di quelli della via Appia antica nel 1848, come Commissario alle antichità di Roma; a lui si deve anche la sistemazione dei resti scavati ai lati della via come passeggiata archeologica, e l'inserimento dei frammenti di decorazioni e sculture in nuove quinte in muratura, che riproponevano la facciata degli antichi sepolcri. Nel 1849 venne insignito della Royal gold medal for the promotion of architecture, prestigiosa onorificenza conferita dal Royal Institute of British Architects (RIBA). È sepolto nella chiesa di Santa Croce a Firenze.




Il 22 ottobre 1865 nasceva a Firenze il pittore e scultore Giuseppe Cassioli. Allievo del padre Amos Cassioli per la pittura e di Tito Sarrocchi per la scultura, nel 1885 espose alla mostra dell'Accademia di Belle Arti di Siena la "Lotta di Gilliat contro la piovra", ispirato al romanzo I Lavoratori del Mare di Victor Hugo.
Lavorò nel Palazzo Comunale di Siena, a Firenze, Odessa, Bogotà (Colombia), Arezzo, Montesenario, Bologna. Insegnò disegno nel capoluogo fiorentino all'Istituto Gualandi. Nel 1928 eseguì la medaglia per le premiazioni delle Olimpiadi di Amsterdam.





mercoledì 21 ottobre 2015

Il 21 ottobre 1581 nasceva a Bologna il pittore Domenico Zampieri detto il Domenichino. Fu allievo prima di Denis Calvaert poi dei Carracci, fu uno degli artisti più colti e fervente fautore del classicismo. Lavorò a Roma in Palazzo Farnese e, dopo un'intensa attività autonoma, a Napoli. Una delle sue opere più belle è la Sibilla Cumana nella Galleria Borghese. Compose le sue figurazioni con semplicità e chiarezza e la sua pittura influì su Nicolas Poussin, sul Lorenese e su Gaspard Dughet. Alcune sue opere sono presenti anche a Firenze.

Ritratto di Virginio Cesarini, 1620 ca., Firenze, Uffizi

Ritratto del cardinale Girolamo Agucchi, 1604-1605, Firenze, Uffizi

La Sibilla Cumana, 1616-1617, Roma, Galleria Borghese

Il 20 ottobre 1435 nasceva a Firenze lo scultore e ceramista Andrea della Robbia, nipote del celebre Luca della Robbia. Le sue opere in terracotta invetriata in bicromia bianco/blu sono sparse nelle chiese e nei palazzi della Toscana e dell'Umbria. A Firenze sono di sua mano le lunette con i bambini che coronano le arcate dello Spedale degli Innocenti in piazza Santissima Annunziata. Ebbe tre figli, fra i quali Giovanni della Robbia che proseguì con successo l'attività di famiglia.



lunedì 19 ottobre 2015

Il 19 ottobre 1433 nasceva a Figline Valdarno il filosofo, umanista e astrologo Marsilio Ficino. Figlio del medico personale di Cosimo il Vecchio, studia a Firenze sotto Luca de Bernardi e Comando Comandi e impara il greco da Francesco da Castiglione. Il suo primo maestro di filosofia è il folignate Niccolò Tignosi, medico aristotelico. Da questi insegnamenti prende forma la sua Summa philosophiae, un gruppo di scritti in latino dedicati a Michele Mercati intorno al 1454 in cui il Ficino tratta di fisica, di logica, di Dio. Nella dedica all'amico scrive di volerlo introdurre «a quegli studi che devono impegnare la nostra età, secondo la regola del nostro Platone». Studia Epicuro e Lucrezio, scrivendo intorno al 1457 i Commentariola in Lucretium, che distruggerà nel 1492, seguiti da molte altre opere. Tradotti gli inni di Orfeo, di Omero, di Proclo e la Teogonìa di Esiodo, gli vengono donati da Cosimo de' Medici un codice platonico e una villa a Careggi, che diverrà nel 1459 sede della nuova Accademia Platonica, fondata dallo stesso Ficino per volere di Cosimo, con il compito di studiare le opere di Platone e dei platonici, al fine di promuoverne la diffusione. L'anima era centrale per Ficino, tanto che Cosimo de' Medici lo considerava «prescelto alla cura delle anime» come suo padre medico lo era dei corpi.

Busto di Marsilio Ficino sul Palazzo dei Visacci

La loggia della Villa Medicea di Careggi

A. Ferrucci, busto di Marsilio Ficino, 1522, Firenze, Duomo

domenica 18 ottobre 2015

Il 18 ottobre 1634 nasceva a Napoli il pittore Luca Giordano. La sua attività iniziò nella città natale, per poi spostarsi a Roma, Venezia, Firenze, Madrid. Fu soprannominato "Luca Fapresto" per l'incredibile velocità con cui copiava i maestri del Cinquecento. Il soggiorno a Firenze si esplicò in una grande quantità di commissioni, tra cui l'affresco nella cupola della Cappella Corsini e la decorazione dei nuovi ambienti del Palazzo Medici Riccardi, in particolare la volta della biblioteca e la galleria, tra il 1682 e il 1685. In seguito a queste commissioni, Giordano consacrò il suo successo in ogni parte d'Italia e d'Europa.


Autoritratto, Napoli, Pio Monte della Misericordia
Galleria degli Specchi
Giove con Apoteosi dei Medici

La Temperanza

La Volta nella Galleria degli Specchi



Sant'Andrea Corsini nella Gloria del Paradiso, 1682, Firenze, Santa Maria del Carmine, Cappella Corsini

sabato 17 ottobre 2015

Il 17 ottobre 1488 nasceva a Firenze lo scultore Baccio Bandinelli, pseudonimo di Bartolommeo Brandini. Figlio di un famoso orafo fiorentino, Michelangelo Brandini, fu mandato a studiare disegno e pittura, ma fu nella scultura che scoprì il suo talento, quindi si dedicò solo a questa arte. Assunse il cognome Bandinelli in seguito all'offerta del cavalierato di San Jacopo da parte di Carlo V. Per fornire le prove di nobiltà (che non aveva), incaricò il letterato A. F. Doni di fornirgli un attestato dei Bandinelli di Siena di appartenere alla loro famiglia, cosa che gli valse non poche satire. Lavorò principalmente a Firenze, con episodi artistici anche a Loreto e Genova. Ammirò talmente tanto Michelangelo che ben presto il sentimento sfociò in invidia: Giorgio Vasari, infatti, racconta nelle Vite come i cartoni della Battaglia di Anghiari, affresco a cui il Buonarroti stava lavorando in Palazzo Vecchio, venissero studiati e copiati da molti artisti, tra cui Baccio. Non riuscendo però ad eguagliarlo nell'espressività del disegno, egli prima sottrasse i cartoni tagliandoli in riquadri, poi li distrusse in un eccesso di rabbia durante i tumulti che seguirono il reinsediamento dei Medici del 1512. La sua rivalità con Benvenuto Cellini è storia: fu comunque sempre il favorito da Cosimo I e soprattutto dalla moglie Eleonora di Toledo.

Autoritratto, 1530 ca., Boston, Isabella Stewart Gardner Museum
B. Cellini, Busto di Cosimo I, 1545-1547, Firenze, Museo Nazionale del Bargello. Questo busto e il precedente furono oggetto di un contenzioso tra i due artisti; Cosimo I preferì il lavoro di Bandinelli, relegando il busto di Cellini a Portoferraio.

Busto di Cosimo I, 1540, Firenze, Museo Nazionale del Bargello

Ercole e Caco, 1525-1534, Firenze, Piazza della Signoria


Firma alla base dell'Ercole e Caco