giovedì 8 ottobre 2015

L'8 ottobre 1881 moriva a Saint-Maur-des-Fossés Vincenzo Peruggia divenuto famoso per aver trafugato la Gioconda dal museo del Louvre nel 1911. 
Nel 1907 si era trasferito a Parigi, assunto dalla ditta del signor Gobier, venne mandato con altri operai al Museo del Louvre con il compito di pulire quadri e compì il suo furto la mattina del 21 agosto 1911.Dopo aver staccato il quadro dalla parete, si diresse verso la scaletta della Sala dei Sept Maitre e si liberò della cornice e del vetro. Riuscì ad uscire dal Museo senza essere fermato. 
La mattina di martedì 22 agosto due artisti, Louis Beroud e Frederic Languillerme si diressero al Louvre e giunti nel salone Carré si accorsero della scomparsa del quadro. Furono avviate le indagini e gli 'Amici del Louvre' annunciarono una ricompensa di venticinquemila franchi per chi avesse dato informazioni valide. Tutto il personale venne interrogato, anche Peruggia fu interrogato nella sua modesta stanza che venne ispezionata, ma la Gioconda era nascosta in un apposito spazio ricavato sotto l'unico tavolo. Nell'autunno del 1913 il collezionista d'arte fiorentino Alfredo Geri decise di organizzare una mostra nella sua galleria chiedendo ai privati, tramite un annuncio sui giornali, di prestargli alcune opere. Egli ricevette da Parigi una lettera nella quale veniva proposta la vendita della Gioconda a patto che il capolavoro tornasse in Italia e fosse lì custodito. La lettera inviata da Vincenzo Peruggia era firmata dal fittizio Monsier Léonard V. Consigliatosi con Giovanni Poggi, direttore della Regia Galleria di Firenze, Geri fissò un incontro con Monsieur Léonard in un albergo di Firenze. Si presentò con il direttore della galleria che dopo aver visto il quadro lo prese in custodia per esaminarlo. Vincenzo Peruggia fu arrestato il giorno seguente dai carabinieri.
Peruggia affermò di aver compiuto il furto per patriottismo: voleva restituire all'Italia almeno uno dei dipinti rubati da Napoleone, ignorando però che la Gioconda non facesse parte del bottino napoleonico. Il quadro infatti era stato dipinto in Italia e venduto in Francia a Francesco I dallo stesso Leonardo da Vinci.




Il dipinto della Gioconda rientrato a Parigi



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