lunedì 31 agosto 2015

Il 31 agosto 1436 fu inaugurato il Monumento a Giovanni Acuto, affresco di Paolo Uccello, nella Cattedrale di Santa Maria del Fiore a Firenze.
John Hawkwood italianizzato con il nome di Giovanni Acuto fu un condottiero inglese che morì a Firenze e venne sepolto con grandi onori in Duomo.
Dieci anni più tardi Andrea del Castagno realizzò un analogo affresco con la figura del condottiero Niccolò da Tolentino. Restaurato più volte, venne staccato dalla controfacciata dove si trovava nel 1842 e collocato vicino all'affresco di Paolo Uccello.

Paolo Uccello, Monumento di Giovanni Acuto, Duomo di Firenze

Andrea del Castagno, Monumento di Niccolò da Tolentino, Duomo di Firenze

Il 31 agosto 1542 nasceva a Firenze Isabella de' Medici, terzogenita di Cosimo I ed Eleonora di Toledo.
Ancora adolescente fu condotta a nozze con il duca di Bracciano, Paolo Giordano I Orsini. Dovendo l'uomo allontanarsi da Firenze per periodi molto lunghi, Isabella veniva sorvegliata dal cugino del marito Troilo Orsini e tra i due nacque un rapporto più che affettuoso. 
Quando il marito Paolo venne a conoscenza dell'infedeltà della moglie, vendicò personalmente il disonore uccidendo la donna nella villa di Cerreto Guidi, con la complicità del fratello di Isabella, il granduca Francesco I.
Sebbene nelle lettere ufficiali si parlasse della morte di Isabella avvenuta per un malore mentre si stava lavando i capelli, la donna fu uccisa per soffocamento.
La stessa triste sorte si era abbattuta pochi giorni prima su Leonora, moglie di Pietro de' Medici (fratello di Isabella). Leonora venne uccisa dal marito per gelosia, nella villa di Cafaggiolo.
Gli omicidi di Isabella e Leonora furono probabilmente motivati anche dai rapporti che le donne tenevano col partito antimediceo.

Isabella de' Medici

Leonora di Toledo

domenica 30 agosto 2015

Il 30 agosto 1848 moriva a Firenze il pittore Nicola Cianfanelli. La sua formazione avvenne a Pisa e a Firenze, con il maestro Pietro Benvenuti. Le sue opere, con soggetti mitologici e storici, furono da subito molto apprezzate. A Firenze si possono ammirare molti suoi lavori, tra cui la decorazione di una volta della sala da pranzo di Palazzo Borghese, gli affreschi della Palazzina della Meridiana di Boboli con episodi dei Promessi Sposi e una delle lunette della Tribuna di Galileo, oggi al Museo della Specola.

Lucia e l'Innominato, 1834-1837, Firenze, Palazzina della Meridiana

Leonardo da Vinci alla presenza del duca di Milano Ludovico Sforza, 1841, Tribuna di Galileo


sabato 29 agosto 2015

Il 29 agosto 1576 nasceva a Firenze Don Antonio de' Medici, personaggio legato alla relazione fra il granduca Francesco I de' Medici e la nobile veneziana Bianca Cappello, il cui marito era stato assassinato in circostanze misteriose. Dopo che anche la moglie di Francesco morì, i due poterono sposarsi. Fu l'unico figlio maschio, ma mai accettato dalla famiglia Medici. Viaggiò molto: fu cavaliere di Malta e venne inviato come diplomatico o messo granducale in Francia e in varie città italiane. In Spagna ricevette l'appellativo di "Don".

Don Antonio de'Medici

Alessandro Allori, Bianca Cappello col figlio Antonio, anni '80 del XVI secolo., Dallas Museum of Art
Iscrizione col nome di Don Antonio presso la Loggia dei Tessitori (dove si insediò dal 1610), Firenze, Via San Gallo


venerdì 28 agosto 2015

Il 28 agosto 1833 nasceva a Birmingham Edward Burne Jones, uno tra i maggiori esponenti dei Preraffaeliti in Inghilterra. Viaggiò lungamente, prima in Francia assieme a William Morris e poi in varie città d'Italia, Firenze, Pisa, Siena, Venezia con John Ruskin. La sua arte risentì delle influenze di un altro pittore, Dante Gabriel Rossetti, nel periodo giovanile e nella maturità dell’arte rinascimentale italiana, soprattutto quella fiorentina dell'opera di Botticelli, Ghirlandaio e Michelangelo. I soggetti che dipingeva erano principalmente tratti dalla mitologia classica, nordica e medievale, a metà strada tra sogno e realtà, con forme che aprono la strada alle linee dell’Art Nouveau.

Edward Burne Jones
Il misericordioso cavaliere, 1863, museo di Birmingham


L'incantesimo di Merlino, 1874, Liverpool, Lady Lever Art Gallery

Perseo e le ninfe marine, 1877, Stoccarda, Staatsgalerie


Trittico con Annunciazione e Adorazione dei Magi, 1861, Londra, Tate Gallery


Pan e Psiche, 1872-1874, collezione privata c/o Christie's

giovedì 27 agosto 2015

Il 27 agosto 1576 moriva di peste a Venezia Tiziano Vecellio. Fu un artista innovatore, maestro con Giorgione del colore tonale; i suoi maggiori committenti furono i potenti dell'epoca. Il rinnovamento della pittura si basò sull'uso del colore al posto del primato del disegno michelangiolesco, che nell'ultima parte della sua vita divenne colore sfatto, incandescente, a larghe stesure cromatiche. Fu allievo di Gentile Bellini, pittore ufficiale della Serenissima e probabilmente, alla morte del maestro avvenuta nel 1507, passò a collaborare con Giovanni Bellini, subentrato al fratello anche nel ruolo di pittore ufficiale. Conobbe Giorgione poco prima della loro collaborazione nel 1508 per la decorazione esterna del nuovo Fondaco dei Tedeschi, ricostruito dopo l'incendio del 1505. Ebbe una carriera sfolgorante, chiamato dalle corti di varie città d'Italia: oltre a Venezia, fu a Padova, Ferrara, Mantova, Urbino, Roma. Agli Uffizi è conservata la Venere di Urbino del 1538, dipinta per i Della Rovere, signori della città marchigiana.

Autoritratto, 1562, Berlino, Gemaeldegalerie
Assunta, 1518, Venezia, Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari

Miracolo del marito geloso, 1518, Padova, Scuola del Santo


Violante, 1515 ca., Vienna, Kunsthistorisches Museum

Ritratto di Carlo V a cavallo, 1548, Madrid, Museo del Prado

Ritratto di Paolo III con i nipoti Alessandro e Ottavio Farnese, 1516, Napoli, Museo Nazionale di Capodimonte

Bacco e Arianna, 1520-1523, Londra, National Gallery (faceva parte della serie di tele chiamata Baccanali, eseguita per il Camerino d'Alabastro di Alfonso I d'Este, duca di Ferrara)

Venere di Urbino, 1538, Firenze, Uffizi 
Amor sacro e amor profano, 1514, Roma, Galleria Borghese

Pietà, 1576, Venezia, Gallerie dell'Accademia

mercoledì 26 agosto 2015

IL PITTORE E LA MODELLA. Molti artisti sceglievano di prendere spunto da persone vere per le loro opere; di alcune di loro conosciamo l'identità, come nel caso di Simonetta Cattaneo Vespucci. Ritenuta dai contemporanei come la donna vivente più bella, conquistò il favore di Sandro Botticelli e di molti altri pittori, tra cui Piero di Cosimo. Sposata con Marco Vespucci, parente del più famoso Amerigo, nel 1470 si stabilì insieme al marito a Firenze, dove fece innamorare di sé Giuliano de'Medici, fratello del Magnifico, ma non solo: molti contemporanei le dedicarono sonetti e opere. Morì di tisi giovanissima, a soli 23 anni. 

Ecco il sonetto del Magnifico:

O chiara stella, che co’ raggi tuoi
togli alle tue vicine stelle il lume,
perché splendi assai più del tuo costume?
Perché con Febo ancor contender vuoi?
Forse i belli occhi, quali ha tolti a noi
Morte crudel, ch’omai troppo presume,
accolti hai in te: adorna del lor lume,
il suo bel carro a Febo chieder puoi.
O questa o nuova stella che tu sia,
che di splendor novello adorni il cielo,
chiamata esaudi, o nume, e voti nostri:
leva dello splendor tuo tanto via,
che agli occhi, che han d’eterno pianto zelo,
sanza altra offension lieta ti mostri.

Sandro Botticelli, ritratto di Simonetta Vespucci

Piero di Cosimo, Simonetta Vespucci come Cleopatra, 1480 ca., Chantilly, Musée Condé

Sandro Botticelli, ritratto postumo di Simonetta Vespucci, 1476-1480 ca.

Sandro Botticelli, La Primavera, 1478 ca., Firenze, Uffizi (La Venere fu ispirata da Simonetta Vespucci)

Sandro Botticelli, La nascita di Venere, 1485 ca., Firenze, Uffizi (anche in questo caso Simonetta Vespucci ispirò il pittore per la dea)

Il 26 agosto 1548 nasceva a Firenze il pittore Bernardino Poccetti (aveva l'abitudine a "pocciare", cioè succhiare, per traslazione bere), pseudonimo di Bernardo Barbatelli. Grande pittore di affreschi e decorazioni a grottesche, fu chiamato anche Bernardino delle Grottesche, Bernardino delle Facciate o Bernardino delle Muse. Iniziò presso la bottega di Michele Tosini; nel 1570 si iscrisse all'Accademia del Disegno e fino al 1580 si specializzò in pittura di facciate. Nello stesso periodo fu al seguito di Bernardo Buontalenti. Fece un viaggio a Roma nel 1579-1580 che lo cambiò profondamente, dove poté vedere gli affreschi di Raffaello a casa Chigi. Rientrato a Firenze, aveva acquisito grande abilità tecnica che gli permetteva di competere con i più grandi artisti dell'epoca.

Un'incisione tratta dal suo autoritratto
Affreschi del palazzo Capponi-Vettori, Firenze, 1583-1586

Affreschi nella grotta del Buontalenti, 1583-1593 ca., Firenze, Giardino di Boboli

Gesù accoglie l'anima di San Bruno, 1592-1593, Firenze, Certosa del Galluzzo

Affreschi del palazzo di Bianca Cappello


martedì 25 agosto 2015

Il 25 agosto 1691 nasceva a Firenze l'architetto Alessandro Galilei, appartenente alla stessa famiglia di Galileo. Fu colui che aprì la strada al Neoclassicismo. A Roma dal 1714, conobbe molti nobili inglesi, fatto che portò al suo trasferimento a Londra e poi in Irlanda. Nel 1719 tornò in Italia e fu al servizio di Cosimo III e Gian Gastone, seppur per breve tempo; nel 1731 fu di nuovo chiamato a Roma da papa Clemente XII, dove rimase fino alla morte.

San Giovanni dei Fiorentini, 1732, Roma

Castletown House, Celbridge, Irlanda (il blocco principale fu progettato da Alessandro Galilei)

San Giovanni in Laterano, 1733, Roma

Il 25 agosto 1585 nasceva a Firenze il pittore Giovanni Bilivert o Biliverti, figlio di un pittore orafo nato a Delft e attivo alla corte di Ferdinando I de'Medici. Iniziò presso la bottega di Alessandro Casolani a Siena, dopo la morte del padre entrò a far parte della bottega di Lodovico Cigoli a Roma. Nel 1609 aderì all'Accademia del Disegno di Firenze, finanziata dalla famiglia Medici e lavorò per Cosimo II dal 1611 fino al 1621, come disegnatore per le opere in pietra dura. In tarda età divenne cieco.

Raffaele arcangelo rifiuta i doni di Tobia, 1612, Firenze, Palazzo Pitti

Ruggero e Angelica, 1625, Museo delle Arti di Digione

lunedì 24 agosto 2015

Il 24 agosto 1540 muore a Casalmaggiore (Cremona) il pittore Girolamo Francesco Maria Mazzola, detto Parmigianino, esponente fondamentale per la pittura manierista e più in generale emiliana. Vasari lo considerava già pittore autonomo all'età di 16 anni, quando "dopo aver fatto miracoli nel disegno, fece in una tavola di suo capriccio, un San Giovanni che battezza Cristo, il quale condusse di maniera, che ancora chi la vede resta maravigliato che da un putto fusse condotta sì bene una simil cosa. Fu posta questa tavola in Parma alla Nunziata, dove stanno i frati de' Zoccoli". Nel 1523 fu alla corte dei Sanvitale a Fontanellato presso Parma, l'anno successivo partì per Roma e nel 1527 fu a Bologna. Nell'ultima parte della sua vita, dopo essere stato in carcere per non aver finito i lavori presso la Madonna della Steccata a Parma, si rifugiò a Casalmaggiore. Agli Uffizi si conservano varie sue opere, tra cui Ritratto Virile e Madonna di San Zaccaria.

Autoritratto entro uno specchio convesso, 1524, Vienna, Kunsthistorisches Museum
Battesimo di Cristo, 1519 ca., Berlino, Gemaeldegalerie 
Ritratto virile, 1530, Firenze, Uffizi

Madonna di San Zaccaria, 1530-1533, Firenze, Uffizi


Lato est della Stufetta di Fontanellato

Madonna dal collo lungo, 1530-1534, Firenze, Uffizi

Il 23 agosto 1798 nasceva a Livorno lo scultore Paolo Emilio Demi. Fu tra i protagonisti della scultura neoclassica in Toscana e lavorò soprattutto nella città natale. Nel 1836 espose all'Accademia di Belle Arti di Firenze il primo modello in gesso della Madre educatrice, opera poi scolpita in marmo. All'esterno degli Uffizi, nella Galleria degli Uomini Illustri, si può ammirare il suo Dante Alighieri.

Galileo Galilei

La Madre educatrice

Dante Alighieri

Il 22 agosto 1833 nasceva a Pisa il pittore Odoardo Borrani. Studiò all'Accademia di Firenze e si orientò all'inizio della sua carriera verso la pittura di storia con influenze del Quattrocento fiorentino. In seguito, grazie anche alla conoscenza di Telemaco Signorini e Silvestro Lega, si legò alla corrente dei Macchiaioli. Tenne una scuola di pittura nel proprio studio e fu anche insegnante all'Accademia.

Odoardo Borrani

26 aprile 1859

La cappella Pazzi

Cucitrici di camicie rosse

Visita allo studio, 1885-1890