mercoledì 26 agosto 2015

IL PITTORE E LA MODELLA. Molti artisti sceglievano di prendere spunto da persone vere per le loro opere; di alcune di loro conosciamo l'identità, come nel caso di Simonetta Cattaneo Vespucci. Ritenuta dai contemporanei come la donna vivente più bella, conquistò il favore di Sandro Botticelli e di molti altri pittori, tra cui Piero di Cosimo. Sposata con Marco Vespucci, parente del più famoso Amerigo, nel 1470 si stabilì insieme al marito a Firenze, dove fece innamorare di sé Giuliano de'Medici, fratello del Magnifico, ma non solo: molti contemporanei le dedicarono sonetti e opere. Morì di tisi giovanissima, a soli 23 anni. 

Ecco il sonetto del Magnifico:

O chiara stella, che co’ raggi tuoi
togli alle tue vicine stelle il lume,
perché splendi assai più del tuo costume?
Perché con Febo ancor contender vuoi?
Forse i belli occhi, quali ha tolti a noi
Morte crudel, ch’omai troppo presume,
accolti hai in te: adorna del lor lume,
il suo bel carro a Febo chieder puoi.
O questa o nuova stella che tu sia,
che di splendor novello adorni il cielo,
chiamata esaudi, o nume, e voti nostri:
leva dello splendor tuo tanto via,
che agli occhi, che han d’eterno pianto zelo,
sanza altra offension lieta ti mostri.

Sandro Botticelli, ritratto di Simonetta Vespucci

Piero di Cosimo, Simonetta Vespucci come Cleopatra, 1480 ca., Chantilly, Musée Condé

Sandro Botticelli, ritratto postumo di Simonetta Vespucci, 1476-1480 ca.

Sandro Botticelli, La Primavera, 1478 ca., Firenze, Uffizi (La Venere fu ispirata da Simonetta Vespucci)

Sandro Botticelli, La nascita di Venere, 1485 ca., Firenze, Uffizi (anche in questo caso Simonetta Vespucci ispirò il pittore per la dea)

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