domenica 13 dicembre 2015

Il 13 dicembre 1466 moriva a Firenze Donato di Niccolò di Betto Bardi, noto a tutti come Donatello. Fu uno dei tre padri del Rinascimento fiorentino, assieme a Filippo Brunelleschi e Masaccio, oltre che uno dei più celebrati scultori di tutti i tempi. Rinnovò la scultura, facendo accantonare definitivamente le esperienze del tardo gotico e superò i modelli dell'arte romana classica. Inventò lo stile "stiacciato", basato su minime variazioni millimetriche degli spessori, che crea perfettamente uno spazio illusorio, e padroneggiò le più disparate tecniche e materiali (marmo, pietra serena, bronzo, legno, terracotta) e si dedicò anche al disegno. Particolare fu la sua capacità di infondere umanità e introspezione psicologica alle opere, spesso con accenti drammatici o di energia e vitalità trattenute ma perfettamente visibili. I primi lavori artistici furono all'interno dei due più grandi cantieri di decorazione scultorea nella Firenze dell'epoca: il Duomo, in particolare la facciata e la porta della Mandorla, e le nicchie di Orsanmichele. Lavorò anche a Siena, Prato, Roma e Padova.









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