lunedì 1 febbraio 2016

Il 1°febbraio 1370 nasceva ad Arezzo l'umanista e politico Leonardo Bruni, detto Leonardo Aretino. Segretario apostolico a Roma, fu anche cancelliere della Repubblica fiorentina dal 1427 fino alla morte, nel 1444. Fu un importante e preciso traduttore di Demostene, Eschine, Senofonte, Plutarco, Platone, Aristotele, et al. Scrisse la Vita di Dante e una del Petrarca e in volgare lasciò orazioni e scritti minori. Sue opere storiche sono i "Rerum suo tempore gestarum commentaria" (1440-41) e gli "Historiarum florentini populi libri XII" dalle origini al 1404, la prima vera storia di Firenze per l'uso adeguato delle fonti: tradotta in italiano da Donato Acciaiuoli, ebbe larga diffusione nel Rinascimento. Importantissimo anche il suo epistolario, in 8 libri.
Si inserì inoltre nel dibattito sulla questione della lingua, che verteva sul problema di quale utilizzare nella penisola italiana. Egli fu tra quelli a favore dell'uso del volgare, come si riscontra nel dialogo Ad Petrum Paulum Histrum, nel quale due umanisti del periodo, Coluccio Salutati e Niccolò Niccoli, esponevano il loro punto di vista: il primo asseriva che il volgare sarebbe stato degno solo se regolamentato da assiomi linguistici precisi, il secondo proponeva una visione ancora più radicale, arrivando a giudicare tre fra i principali letterati italiani - Alighieri, Petrarca e Boccaccio - poco più che degli ignoranti. L'autore difendeva questi ultimi, riconoscendo la grandezza delle loro opere, invece di giudicarli in base alla lingua che usavano.


Leonardo Bruni

Bernardo Rossellino, Monumento funebre di Leonardo Bruni nella basilica di Santa Croce a Firenze, 1450

Nessun commento:

Posta un commento