giovedì 25 febbraio 2016

Il 24 febbraio 1463 nasceva a Mirandola Giovanni Pico della Mirandola, conte di Concordia. Svolse i suoi studi a Bologna, Ferrara, Firenze, Padova e Pavia. Nel 1485 si trovava in Francia, nel 1486 fu a Roma dove preparò 900 tesi in vista di un congresso filosofico universale (per la cui apertura compose il De hominis dignitate), che tuttavia non ebbe mai luogo. Subì accuse di eresia in seguito alle quali fuggì in Francia dove venne anche arrestato da Filippo II presso Grenoble e condotto a Vincennes, poi scarcerato per intervento di Lorenzo il Magnifico. Fu da allora ospite di questo in una villa di Fiesole, dove compose le sue opere maggiori. Quello di Pico fu un pensiero fortemente personale in cui rifluisce una vastissima dottrina; torna insistentemente sulla "concordia" fondamentale delle diverse filosofie (sulla traccia di Ficino), unificate dall'unico vero che di esse è principio e oggetto. La prospettiva platonica costituisce senza dubbio la nota dominante. Era inoltre un seguace dell'ideale dell'amor socratico, privo cioè di contenuti erotici e passionali: anche la figura femminile ricorrente nei suoi versi viene celebrata su un piano prevalentemente filosofico.
Morì in circostanze misteriose, forse avvelenato. La sua prodigiosa memoria è rimasta nella storia, tanto che oggi si usa l'appellativo "Pico della Mirandola" per riferirsi a qualcuno con un'ottima memoria.


P. Delaroche, L'infanzia di Pico della Mirandola, 1842, Nantes, Musée des Beaux Arts
Cristofano dell'Altissimo, ritratto di Giovanni Pico della Mirandola, facente parte della serie di ritratti gioviana, Firenze, Galleria degli Uffizi
Tomba di Giovanni Pico, di Agnolo Poliziano e Girolamo Benivieni, Firenze, Convento di San Marco


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